Un cane educato è un cane felice e noi con lui

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Il cane è come un bambino. Non si addestra “va educato”. Educare deriva da ex-ducere condurre/tirare fuori. Ma cosa tiriamo fuori? Ecco la risposta: tutto il potenziale del cane.
I nostri percorsi non sono percorsi di addestramento all’obbedienza ma educativi: percorsi educativi di crescita relazionale, strutturati in lezioni di base una ogni settimana o ogni due, della durata di una ora. Il percorso vi offrirà la possibilità di acquisire gli strumenti di base per poter comunicare con il vostro cane e successivamente proseguire da soli il potenziamento delle sue capacità motorie, sociali e cognitive.
Naturalmente l’andamento e l’esito del percorso saranno condizionati dall’impegno speso e dai progressi che voi e il vostro cane realizzerete di volta in volta. Avremo dei risultati solo se i binomi (uomo-cane) funzioneranno, cioè se riuscirete ad avere una corretta relazione basata su una efficace comunicazione nel rispetto delle diversità dei linguaggi.
Tenete in considerazione che il cane comunica utilizzando il linguaggio non verbale: segnali calmanti, espressioni del volto, gesti ,movimento, respirazione, postura, distanze, traiettorie, tonalità e struttura dei vocalizzi, odori, valori e bisogni ed in infine emozioni . Se impariamo a riconoscere questo linguaggio possiamo comunicare correttamente con il nostro amico eliminando, così, ogni possibilità di confonderlo fino a portarlo al punto di mettere in atto comportamenti indesiderati. Il cane da parte sua fa già questo lavoro su di noi, infatti, cerca continuamente, anzi direi si sforza disperatamente, di interpretare il nostro linguaggio con pessimi risultati perché noi non lo aiutiamo quasi mai. Dobbiamo entrare nel suo mondo esplorarlo, accettarlo e condividerlo, riferirsi a lui oltre che a noi stessi. Il cane si sentirà capito a fondo e acquisterà sempre maggiore fiducia in noi, anche lui imparerà a non riferirsi solo a se stesso ma ad accreditare il padrone che ha sempre la soluzione giusta, cercando continuamente in lui indizi e segnali per comprendere come procedere, come muoversi insieme nel mondo. E’ una scoperta reciproca dei diversi mondi, bisogna solo trovare un linguaggio comune. Ed è per questo che l’obiettivo da raggiungere con il percorso non è una perfetta esecuzione degli esercizi di controllo, che sono invece da considerare strumenti per imparare a riferirsi all’altro e quindi a conoscersi, ma Il vero obiettivo è, come già detto, una buona relazione ed una corretta comunicazione.
Naturalmente in questo percorso dovranno essere coinvolti anche gli altri componenti della famiglia per condividerlo senza mettere a repentaglio il lavoro fatto (ci vuole coerenza con i cani).

 

Buon lavoro

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