Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra uomo e cane: voce, contatto e olfatto

Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra uomo e cane: voce, contatto e olfatto

Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra uomo e cane: voce, contatto e olfatto

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Ed ecco il terzo articolo sulla comunicazione tra cane e uomo: l’uso della voce, l’uso del contatto fisico e l’importanza dell’olfatto.

La voce
Per comunicazione acustica del cane si intende tutta la gamma di suoni (abbai, ringhi, ululati, guaiti, latrati, uggiolii, squittii, piagnucolii, urla) da lui prodotti che possono variare di intensità, tonalità, frequenza, durata e modulazione a seconda del significato e della circostanza. In generale più sono bassi e gutturali più indicano minaccia, più sono alti più sono amichevoli. E’ per questo che i cani,non capiscono il significato delle parole ma ascoltano attentamente i toni, i volumi e i timbri della nostra voce e la struttura di quel suono cercando di intuire le nostre intenzioni. Noi con il para verbale: tono, timbro e volume della voce, possiamo se acuta attivarlo o spaventarlo, se grave minacciarlo o aggredirlo; attraverso la struttura del suono, possiamo con suoni brevi ripetuti  incoraggiare una azione: dai-dai-dai-dai-dai, un unico suono breve esplosivo, grave bloccare un’azione: eh-eh, un unico suono lungo e modulato, allungando le vocali, tranquillizzare l’animale: braaavoo, tranquiiilloo.
Ad esempio se proviamo a fare un complimento al nostro cane con tono grave, minaccioso, lui reagirà sottraendosi, piegando di lato la testa e abbassando le orecchie e la coda, al contrario il peggior insulto o cattiveria detta in modo gioioso e amichevole farà reagire il nostro cane con manifestazioni di contentezza e felicità. Ed è per questo che se desideriamo spiegare al cane che siamo contenti di quello che ha appena fatto o che siamo contenti di vederlo bisogna adoperare un tono di voce allegro, giocoso e propositivo.

Il contatto fisico
Nel cane la comunicazione tattile inizia nei primi giorni di vita, quando i cuccioli sono inermi e si stringono l’uno all’altro per scaldarsi. Il contatto fisico dei fratelli e della mamma è rassicurante ed è importante per una corretta crescita.
In seguito, crescendo, la comunicazione tattile si renderà indispensabile per il rapporto con i propri simili e, soprattutto, con l’essere umano.
L’uomo tende ad accarezzare e manipolare il proprio cane in modi differenti. Anche se non se ne rende conto il suo modo di toccare i cani è determinante e può avere diversi effetti. Ad esempio le pacche, lo strofinare energicamente il pelo e gli spintoni invitano al gioco, sono provocatori e determinano un comportamento agitato del cane. E’ possibile invece infondere calma e rilassamento semplicemente poggiando una mano sul fianco di un cane e poi facendola scorrere lungo il pelo molto molto lentamente. Questo tipo di contatto favorisce un legame molto forte. Inoltre un cane dovrebbe essere abituato in maniera graduale e delicata, dal proprio proprietario, fin da cucciolo, al contatto fisico e alla manipolazione del corpo, della testa e delle zampe e dei piedi per imparare ad apprezzare questi contatti e soprattutto per accettarli fino in fondo, facilitando così il compito a noi stessi ed al nostro veterinario quando sarà necessaria una ispezione del corpo.

L’olfatto
L’olfatto rappresenta una funzione sensoriale particolarmente sviluppata nel cane. Il linguaggio degli odori basato sull’olfatto e il para olfatto consente al cane di saper leggere e decodificare molte informazioni sia che riguardino altri cani sia che riguardino ambienti diversi, oggetti e sia si tratti dell’uomo. Il cane possiede, infatti, 220/300 milioni di recettori olfattivi (a secondo delle razze) contro i soli 5 milioni nostri, e grazie a questo patrimonio è in grado di individuare, catalogare e interpretare anche le più piccole particelle odorose.  Tra cani la comunicazione olfattiva  è molto importante. Basta vedere cosa accade al momento dell’incontro tra due cani (si annusano zona genitale, anale e padiglione auricolare), nonché pensare alle marcature olfattive (attraverso le feci e soprattutto le urine i cani sono in grado di capire l’età, il sesso, la mole e lo stato gerarchico del cane che le ha lasciate)
Visto che l’olfatto rappresenta una funzione sensoriale particolarmente sviluppata nel cane, ogni proprietario dovrebbe fornire al proprio cane, fin da cucciolo, parecchie occasioni di utilizzo. Bisognerebbe portare a passeggiare il proprio cane in ambienti diversi sia cittadini che naturali, facilitare gli incontri con gli altri cani e  realizzare  giochi di fiuto, di ricerca olfattiva sia fuori casa che in casa, aiutandoli così a raggiungere un buon equilibrio psico fisico.

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