Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra cane e uomo: il corpo

Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra cane e uomo: il corpo
17 novembre 2015 Nessun commento su Non guardarmi: non ti sento. La comunicazione tra cane e uomo: il corpoCome abbiamo già raccontato negli articoli precedenti, imparare a comunicare bene col cane è molto più importante di quello che si pensi, è uno dei requisiti fondanti di un legame forte e profondo.
Iniziamo con la comunicazione del corpo nell’interazione con il cane, infatti con lui parliamo con il nostro corpo “di noi” e “per noi” molto più di quanto non ci si potrebbe aspettare e il più delle volte questo accade senza che ce ne rendiamo conto. Per quanto noi ci prodighiamo con rassicurazioni e dolci parole nei confronti dei nostri amati, ciò che loro “ascoltano” e decifrano maggiormente è il nostro corpo in relazione con il loro. Nella comunicazione con un cane diventa allora importante imparare a decifrare cosa vedono nel nostro corpo e come lo interpretano.
La prossemica (come ci si pone davanti all’altro: davanti, dietro, di lato, vicino o lontano etc.) è il modo in cui occupiamo lo spazio rispetto al nostro interlocutore ed è l’ indicatore del nostro stato d’animo nei confronti dell’altro. Attenzione la prossemica è molto diversa tra uomo e cane. Spesso manifestiamo al cane stati d’animo incongruenti con ciò che vogliamo. Stare davanti e rivolto verso l’interlocutore, per l’ uomo, indica confidenza, per il cane minaccia; stare di lato, per l’uomo indica poco interesse, per il cane serenità nell’interazione; stare di spalle per l’uomo significa maleducazione, per il cane è serenità nell’interazione.
La cinetica (la velocità e la traiettoria del movimento) è il modo in cui ci muoviamo nello spazio rispetto all’interlocutore. Muoviamoci piano se vogliamo calmare il nostro cane. Muoviamoci più veloci se vogliamo motivarlo, eccitarlo, stimolarlo. Fermiamoci se lo vogliamo fermo. Noi uomini andiamo dritti dall’altro e curviamo solo se c’è un ostacolo, attenzione per i cani le traiettorie diritte sono percepite come una interazione invasiva, talvolta come una minaccia; quindi nell’avvicinarci ad un cane dovremmo usare traiettorie circolari, magari mostrando il fianco per risultare amichevoli.
La postura (atteggiamento globale del corpo, accovacciato, chinato etc.), è la posizione del corpo nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei. Anche qui attenzione, la postura è molto diversa tra uomo e cane. L’uomo si china per avvicinarsi al volto dell’altro in segno di confidenza, per il cane piegarsi in avanti significa minaccia, mentre accovacciarsi significa serenità nel contatto.
La mimica facciale (le espressioni del volto date dai muscoli mimici, direzione dello sguardo) riguarda il modo in cui si altera il volto delle persone. Gli esseri umani lasciano trasparire anche in questo modo il loro pensiero e le loro emozioni, in quanto la mimica facciale è difficile da controllare spontaneamente. I nostri amici a quattro zampe la leggono molto bene e le conferiscono una grande importanza nel cercare di capire le nostre intenzioni. Bisogna usare in modo congruente il volto. Se non si vuole che il cane faccia qualcosa, ma contemporaneamente si è divertiti perché è una cosa buffa dobbiamo stare attenti a non sorridere, perché altrimenti il cane tenderà a ripetere tale comportamento per ottenere la nostra approvazione.
Stiamo molto attenti a come usiamo il corpo con il nostro cane se vogliamo evitare fraintendimenti e desideriamo migliorare notevolmente la qualità della nostra relazione e della nostra vita con lui.
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